10/06/2015

Guido Turus presenta il libro Bioresistenze (Esedra editrice, Padova, 2014) insieme a Tommaso Luison, violinista ideatore del Tartini Project 1721.

I beni comuni non sono un’espressione fumosa o utopistica ma una delle tipologie di proprietà previste dal diritto romano. Le cose e gli oggetti, mobili ed immobili, possono, secondo il diritto romano, essere private, pubbliche o comuni. Le cose private sono quelle di cui il proprietario può disporre come meglio crede, quelle pubbliche sono quelle di cui dispone il potere istituzionale, i beni comuni, sono quelli di cui né il privato né il pubblico può disporre a proprio piacimento. I beni comuni sono quelli necessari allo stesso esserci della comunità.
La terra (la terra fertile, la terra capace di sfamare) e la cultura sono beni comuni perché appartengono a tutti, devono appartenere a tutti, la loro distruzione sarebbe un crimine verso le future generazioni. Se violentiamo la terra i nostri figli non verranno neppure al mondo, se distruggessimo la cultura le future generazioni verrebbero private di ciò che ci rende umani.

Una serata (forse un po’ eterodossa) in cui in cui parlare di agricoltura ascoltando Tartini, una serata in cui tessere un filo tra queste pratiche: il fio del futuro, senza il quale qualsiasi democrazia perirebbe.

Fare agricoltura responsabilmente, suonare (e risuonare), interpretare, tramandare cultura non sono atteggiamenti "carini" ma gesti che costruiscono futuro, azioni che danno la possibilità di percorrere la strada della democrazia.

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Ne discutiamo con Guido Turus, curatore di Bioresistenze (Esedra editrice, Padova, 2014) e con Tommaso Luison violinista ideatore del Tartini Project 1721.

Bioresistenze (Esedra edizioni, Padova, 2014) è un volume in cui articoli e documentazione fotografica si intrecciano per raccontare pratiche agricole che, in tutto il territorio nazionale, tutelano la biodiversità, recuperano terreni confiscati alle mafie, evitano abusi edilizi, rispettano e curano le comunità.

Giuseppe Tartini ritrova nel popolo e nella musica popolare una vicinanza alla natura che è fonte di ispirazione per la sua musica. Nelle Sonate per violino solo l’autore riprende interamente temi e canzoni popolari o reinterpreta stilemi melodici e ritmici di derivazione istriana o veneta.
Le due Sonate proposte sono tratte dal noto manoscritto autografo 1888 conservate a Padova presso l’Archivio della Veneranda Arca del Santo.

PROGRAMMA

Sonata B. d1 in Re minore
Siciliana
Allegro
Allegro affettuoso

Sonata B. G2 in Sol maggiore
Aria del Tasso (Lieto ti prendo)
Altro Grave
Canzone veneziana
Tema con 14 variazioni

Violino: Tommaso Luison

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Luogo di svolgimento: Teatro Olimpico- Odeo
Piazza Matteotti 11
Vicenza
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Organizzatore: Settimane Musicali al Teatro Olimpico

Contatti

Settimane Musicali al Teatro Olimpico
tel. 0444 302425
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