Teatro Olimpico Comune di Vicenza

L’Accademia Olimpica

Committente del Teatro Olimpico fu l’Accademia Olimpica, cenacolo culturale di nobili e artisti, sorto a Vicenza nel 1555 ad opera di 21 cittadini.

Essa volle assumere un aspetto diverso dalle precedenti accademie (l'Accademia fondata da GianGiorgio Trissino, che aveva sede nella villa suburbana di Cricoli, quella dei Costanti, voluta dal canonico Gerolamo Gualdo): insieme con i nobili entrarono infatti a comporla anche eruditi nelle lettere greche e latine e artisti. Questo criterio di indipendenza nella sua formazione doveva essere garanzia di vitalità.

Fin dagli esordi i soci si ripromettevano il culto di tutte arti, non escluso l’esercizio delle armi e della musica, con qualche preferenza per le discipline scientifiche.

Oltre a Valerio Chiericati e Girolamo da Schio - che furono i promotori - tra gli accademici comparivano: Anton Maria Angiolelli, il conte Da Monte, Giacomo Pagello, Giuseppe Ovetari, Elio e Silvio Belli, Andrea Palladio, Bernardino Trinagio, Vincenzo Magrè e, poco dopo, Antonio Fasolo e Gian Battista Maganza, pittori celebri entrambi, noto il secondo anche come poeta rustico.

Una delle attività esercitate di preferenza fu quella delle rappresentazioni teatrali. Sorse allora l’idea di un teatro stabile e si iniziarono anche i primi studi per dare all’istituzione una sede fissa, nel «loco delle prigioni vecchie, affidandone la costruzione al Palladio.

Il Teatro Olimpico, fatto sui modelli dei teatri antichi e inaugurato nel 1585 con la recita dell’Edipo Re di Sofocle, sorse per volontaria contribuzione degli accademici, ai quali fu riservato di ornarlo con proprie statue.

Più tardi, al teatro venne annesso anche un congruo numero di stanze per le riunioni accademiche, il così detto «Odeo», che tuttora serve per le tornate.

L’Accademia Olimpica continuò ininterrottamente la sua vita secolare, alternando manifestazioni culturali e mondane.

Annesse vi erano delle regolari scuole: di equitazione e per il maneggio delle armi, di lettere e di scienze. Nel 1741 prese forma la Scuola di filosofia sperimentale, per la quale fu chiesto un contributo cittadino che doveva provenire dalle regalíe del Monte di Pietà. Quando, nel settembre 1786, Goethe venne a Vicenza, volle assistere ad una tornata dell’Accademia.

La caduta della Repubblica Veneta segnò momenti difficili per la vita dell’Olimpica; in forza del decreto napoleonico del 1810, di fronte al pericolo di una soppressione e conseguente incameramento dei beni, l’Accademia preferì rinunziare al diretto possesso del teatro, della sede e degli edifici annessi e li cedette con atto del 1813 alla città di Vicenza, conservandone solo l’uso perpetuo.

L’Accademia entrò quindi in un periodo di torpore che perdurò fino al 1843, allorché l’imperiale regio Governo ne concesse la riattivazione sotto il titolo di «Accademia Olimpica di scienze, lettere ed arti».

La presenza nel suo seno di elementi come Camillo Franco e Valentino Pasini poteva significare quello che sarebbe stato il suo indirizzo politico: le nuove idee liberali dalle quali si avviava il Risorgimento. Il rinnovamento ebbe modo di rivelarsi con la presidenza di Francesco Secondo Beggiato, nel 1851; ebbe inizio allora un periodo attivissimo per l’istituzione. Nel 1857 infatti sorgeva l’Osservatorio meteorologico (meteorico), diretto prima dallo stesso Beggiato e quindi da Almerico da Schio, che ne fu moderatore per oltre 12 lustri.

Nel 1858, per iniziativa soprattutto di Fedele Lampertico, sorgeva la Scuola di disegno e plastica per il popolo che, sovvenuta da enti e privati, restò fino al 1927 alla diretta dipendenza dell'Accademia.

È questo il periodo in cui si alternarono alla presidenza Fedele Lampertico, Giacomo Zanella, Antonio Fogazzaro e Almerico da Schio.

Nel 1935 l’Accademia Olimpica fu riconosciuta in Ente Morale

Alla paralisi dell’attività accademica nell’agosto del 1943, si aggiunse, nel 1944, la distruzione dell’Osservatorio che, «con tutta la costosa attrezzatura, si rovesciò sui locali adibiti a sede dell’Accademia, tutto travolgendo e distruggendo». In quella occasione andarono dispersi l’archivio e la biblioteca, ricca di oltre 20.000 volumi, mentre restò miracolosamente incolume il Teatro Olimpico.

Dopo la liberazione, per circa un triennio l’Accademia ebbe una gestione commissariale straordinaria; nel 1949 fu eletto presidente Egidio Tosato, deputato al Parlamento e membro della Costituente e, 10 anni dopo, Mariano Rumor.

L’Accademia usciva così dal travagliato periodo del dopoguerra e della ricostruzione per rivolgersi, una volta definito il proprio assetto istituzionale, alle nuove realtà che andavano delineandosi non soltanto a livello cittadino.

Per saperne di più: www.accademiaolimpica.itPagina Facebook Accademia Olimpica

ACCADEMIA OLIMPICA

Largo Goethe, 3, 36100 Vicenza
Tel.: +39 0444 324 376
Orari di apertura: dal Lunedì al Venerdì  8.30 - 12.30 e 14.30 - 17.30